sabato 22 marzo 2008

Come stai?

Come un condannato a morte, la cui esecuzione viene ogni volta rimandata: vivo, in un limbo senza speranza.
Ormai non chiede altro che lo strazio finisca.
Niente per cui valga la pena vivere,
niente per cui valga la pena morire,
ma morire al fine.

Si trascina sopravvivendo a se stesso,
ma non è un sopravvissuto,
è un condannato a vita,
vivo,
ma come morto.

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